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Jul, 2024

Prendersi cura di Sé nella relazione con l’Altro, tra Casa-famiglia e Centro Diurno

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I volontari, il tessuto connettivo della nostra Associazione, contribuiscono quotidianamente al benessere dei nostri giovani, attraverso gesti spontanei e altruistici.
Oltre a dedicare tempo, energie e competenze, donano sé stessi. È per questo che è necessario e doveroso non trascurare il Sé in questo viaggio interiore, che arricchisce non solo chi riceve, ma anche chi offre il proprio aiuto, creando un circolo virtuoso di gratitudine e umanità.

Ogni sorriso strappato, ogni mano tesa e ogni parola di conforto sono testimonianze di una realtà migliore, costruita giorno dopo giorno dall’impegno disinteressato dei volontariPer prenderci cura di questa relazione, nelle ultime settimane abbiamo organizzato tre serate di formazione.

Durante questi incontri, i volontari sono stati invitati a rappresentare una pianta che più somigliasse al loro operato all’interno dell’associazione, intraprendendo così un viaggio di autoscoperta.
Ogni volontario ha così scelto una pianta che sentiva lo rappresentasse e ha spiegato non solo il motivo ma anche di quale nutrimento avesse bisogno per crescere.
Si è realizzata quindi una metafora potente per esprimere l’essenza e il percorso personale di ciascuno. Ci si è resi conto che, proprio come le piante, ognuno di noi ha il potenziale per crescere, fiorire e portare bellezza e supporto nella vita degli altri.
Questa attività ha rivelato molto su ognuno di noi, permettendo di vedere i punti di forza e gli aspetti da rinforzare attraverso una lente diversa, e di condividere queste scoperte con il gruppo.

Il risultato è stato un rafforzamento del legame tra i volontari, che hanno potuto conoscersi a un livello più profondo e autentico.
Questi incontri hanno avuto come obiettivo l’auto-riflessione e la consapevolezza del Sé all’interno della relazione con bambini, ragazzi ed educatori.
Ci si è posti di promuovere la condivisione, aiutando a visualizzare il proprio percorso di crescita come volontari e incoraggiando un senso di appartenenza e di comunità all’interno dei vari gruppi di volontari.

Un grazie speciale a chi ha partecipato, donando il proprio tempo e rendendosi disponibile a una riflessione aperta e condivisa.

Marta Bravin e Giovana Fusco, educatrici

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