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Mar, 2024
Le rotte nell’Amicizia
Le parole hanno un peso, nascondono significati, arrivano al cuore, trasmettono e suscitano emozioni…
Questo è stato primo il pensiero nato dal bisogno di riflettere con un’adolescente sulle modalità più adeguate per coltivare un’amicizia.
Non esistono libretti d’istruzione né modalità preconfezionate di vivere e relazionarsi.
L’educatore si può trovare di fronte a un bivio: spiego ciò che reputo giusto o troviamo insieme il significato profondo della vera amicizia?
Il porsi domande è uno dei punti di partenza dell’agire educativo tenendo presente i bisogni del bambino o ragazzo che si è chiamati ad accompagnare.
Quando è chiaro cosa, poi si pensa al come.
Una bussola. Perché non aiutarci ad orientarsi nell’incredibile mondo delle amicizie con una bussola?
Esistono dei punti di riferimento, dei valori imprescindibili, che fanno parte della vita di ciascuno.
Gli adulti ne sono più consapevoli perché ne hanno già fatto esperienza e continuano a farla. Ma gli adolescenti? Vivono d’istinti, sono alla scoperta di quel cammino che si chiama crescita,
e spesso mancano dei riferimenti con i quali misurarsi o confrontarsi e così possono perdere la rotta.
Perché non iniziare questo viaggio tra bisogni, ombre, sicurezze e tesori che possiamo trovare in un’amicizia?
I bisogni possono diventare le qualità che contraddistinguono una vera amicizia e che ognuno reputa importanti per considerarla tale: la sincerità e la fiducia alla base, l’ascolto, la libertà, il divertimento….
Le ombre sono le paure. E una paura frequente dei ragazzi è proprio quella di essere e sentirsi soli….
Nulla è perduto se nel viaggio si incontrano delle sicurezze, delle persone o dei gesti che ci fanno sentire protetti e al sicuro.
Ma il viaggio è indimenticabile se lungo il percorso si trovano dei tesori, ciò che di più bello esiste nonostante le difficoltà che si possono incontrare, come riappacificarsi dopo un’incomprensione,
vivere avventure e ridere fino alle lacrime, essere presenti soprattutto nel momento del bisogno.
L’esserci è l’imperativo di questo incredibile viaggio che si chiama amicizia!
Dopo aver preso confidenza con la bussola ci siamo incamminati alla scoperta dei gesti importanti per coltivare un’amicizia e renderla speciale. Tra questi proprio le parole…
Esistono parole che feriscono… gli insulti, le insinuazioni… parole che portano a una sensazione di inutilità, di delusione, rabbia, fastidio…
Ciò che lega invece sono le parole che guariscono, il riconoscere uno sbaglio, cercare un punto d’incontro e dimostrare l’affetto anche con un semplice abbraccio.
Infine ci sono le parole che costruiscono, quelle che accorciano le distanze tra le persone e suscitano serenità, pace, felicità, gentilezza…
Ascoltare, dialogare, ringraziare, scusarsi, essere attenti all’altro o semplicemente esserci… piccoli impegni quotidiani che non hanno età…
I passi per riflettere sul tema dell’amicizia sono partiti intenzionalmente dal vissuto e dalle emozioni provate, al fine di comprendere gli altri e riflettere sui legami veramente importanti.
Conoscere sé stessi permette di scoprire risorse e limiti potendoli così affrontare.
Guardarsi dentro ed essere più consapevoli di noi stessi permette di avvicinarsi anche agli altri, creare empatia e un legame sincero… che si può chiamare amico…
Carla Taffarel, educatrice