19
Mar, 2024
L’Arcobaleno: da trent’anni crocevia di vite ed esperienze di Don Roberto Tondato
La sera di Pasqua due discepoli se ne andavano avviliti da Gerusalemme, con senso di fallimento nel cuore.
Un uomo si avvicina, comincia a parlare con loro. Il dialogo è intenso: ascoltarlo scalda il cuore, tanto che quando lui fa per andare via, loro lo trattengono …
e nello spezzare il pane riconoscono che è Gesù, risorto da morte.
In quel momento anche dentro di loro qualcosa rinasce, risorge: si rivitalizza l’entusiasmo e la gioia.
Così tornano a Gerusalemme, da dove prima erano fuggiti.
Pasqua è tempo di vita nuova. L’incrocio di cammini ed esperienze è sempre vitale.
Da trent’anni l’Arcobaleno è crocevia di vite ed esperienze, dove l’esistenza degli uni incontra quella degli altri.
È l’incontro benefico, è la possibilità di lasciare un segno buono sulle pagine della nostra storia.
Difficile dire chi dà e chi riceve di più: tutti ci sentiamo graziati da questa esperienza. Di più, ci sentiamo famiglia.
Perciò, nei termini semplici dei rapporti familiari, a partire da queste pagine ci facciamo gli auguri, ci doniamo la speranza di pace
e serenità per questi giorni di Pasqua e non solo.
Auguri, dunque, innanzitutto ai bambini e ragazzi che chiamano l’Arcobaleno “casa”, alle suore Figlie di San Giuseppe e al personale:
sono loro a condividere la maggior parte della loro vita fra queste mura.
Ai collaboratori e ai volontari, senza in quali non sarebbe possibile l’attività dell’Arcobaleno.
Ai Voi amici e amiche che con simpatia vi avvicinate, ci accompagnate e aumentate la dimensione della famiglia dell’Arcobaleno.
A tutti un grande augurio nella Pasqua del Signore.