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Jul, 2020
La storia di Gym …. (estratto)
C’era una volta Gym.
Era un bambino vivace e giocherellone, ma costretto a stare in casa perché uno strano virus stava contagiando molte persone. Il virus indossava una corona: apparteneva ad una famiglia reale e proprio per questo faceva sempre e solo quello che voleva.
Un giorno il virus si presentò a casa di Gym … era arrivato il momento di dargli la caccia!
Armato del suo kit da scienziato, Gym doveva scoprire se qualcuno della sua famiglia era stato contagiato. Prese gli stoppini per le orecchie e li mise sul naso di papà Mattia, di mamma Elisabetta, della sorellina Vanessa e pure del cane Max. Se lo stoppino fosse diventato verde, allora il contagio era avvenuto ma fortunatamente rimase per tutti bianco!
Gym allora iniziò ad escogitare una trappola ….
Scavò un buco in giardino dove Max fece la sua pupù e la sua pipì. Gym vi si distese sopra facendo finta di dormire e non appena il virus gli si avvicinò, scappò via, così il virus cadde dentro. Gym sperò che il virus annegasse in mezzo ai bisogni puzzolenti di Max, ma ahimè riuscì a salvarsi.
Gym non si arrese e chiese aiuto a suo papà che era un carabiniere molto preparato e insieme decisero che usando un’esca avrebbero catturato il virus per poi sparargli in testa. Gym e il papà si misero a lavorare senza sosta: disegnarono la sagoma di una persona su un cartone, la colorarono e la ritagliarono attaccandola ad un bastone per muoverla.
Si posizionarono in giardino, facendo subito cascare il virus che cercò in tutti i modi di saltare addosso alla sagoma, ma Gym spostava l’omino fino a che il virus arrivò sotto la mira del padre che lo colpì in pieno… ahimè lo sparo aveva soltanto diviso il virus in quattro parti!
Ora la caccia si era fatta davvero difficile…
Gym chiese aiuto alla mamma che era una brava giardiniera e scavò un altro buco in giardino coprendolo con molte foglie. Gym nascose tra le foglie un nastro invisibile con legato un sasso. La trappola era pronta!
La mamma fece da esca stendendosi in giardino come per prendere il sole.
Appena i virus la videro, corsero veloci verso di lei cadendo nel buco e toccando il nastro invisibile che fece cadere dentro anche il sasso che li schiacciò …. in realtà soltanto tre virus di quattro erano rimasti schiacciati.
Alla sorellina Vanessa venne in mente un’idea: avrebbero costruito una “bombambola”.
Nel suo laboratorio Gym preparò un antidoto che mise dentro a una bambola Vanessa la quale fece avvicinare il virus a lei e appena le fu vicino lanciò la bombambola!
Il virus si divise in otto pezzi!!!!!
La situazione si era parecchio complicata e per affrontarla Gym capì che serviva l’aiuto di tutta la famiglia perché, come gli aveva insegnato il nonno, “l’unione fa la forza”.
A Gym venne in mente di chiedere consiglio proprio a lui che era saggio e aveva vissuto tante avventure.
Il nonno si fece raccontare da Gym tutte le trappole che avevano costruito e gli suggerì di unirle tutte in un’unica trappolona.
Ce l’avrebbero fatta finalmente a sconfiggere tutti i pezzi di virus?
Scavarono l’ennesimo buco in giardino dove Max vi fece pupù e pipì. Coprirono il buco con delle foglie e si distesero vicini per fare da esca. I virus arrivarono verso di loro e accorgendosi troppo tardi del buco puzzolente ci precipitarono dentro.
Papà Mattia sparò dei colpi di pistola e Vanessa lanciò altre bombambole costruite da Gym. Il nonno aggiunse il tocco finale con il suo bastone da passeggio riuscendo schiacciare i virus dentro il buco.
Con l’aiuto di tutti, i virus furono definitivamente sconfitti e Gym andò a festeggiare con la sua famiglia!
G.Y.M.