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Oct, 2024

Alzarsi in volo e cercare insieme la Bellezza

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Un laboratorio con i ragazzi in Arcobaleno inizia molto prima di quando viene effettivamente svolto.
Nasce infatti dal progetto educativo che l’equipe di educatori dell’Arcobaleno elabora e agisce con i ragazzi per rispondere ai loro bisogni profondi di crescita e relazione.
Alcuni obiettivi educativi in particolare diventano i fari da cui partire e a cui continuamente tornare, boe fondamentali intorno alle quali progettare l’attività laboratoriale. Perchè quello del laboratorio in Arco non è un tempo da far passare, un’attività grafico-espressiva per intrattenere i ragazzi nelle ore più calde di un’estate assolata e afosa. No, per gli educatori dell’Arco anche quello deve essere un tempo prezioso di relazione, un’occasione per maturare la pazienza, per esercitare l’empatia, per rafforzare la fiducia in sé stessi, per riscoprire lo stupore. La prima sfida da affrontare nella progettazione del laboratorio grafico è quella di tradurre questi obiettivi educativi in un’attività coinvolgente, divertente e magari anche inesplorata, differenziata per l’età dei ragazzi. Quest’anno il gruppetto della primaria è stato condotto alla scoperta in un luogo incantato, da loro stessi composto, fatto di colori accesi e vibranti che attraverso la tecnica del collage sono diventati fiori, sassi, foglie. Uno spazio dove comporre angoli di bellezza. In questo luogo di carta hanno trovato posto anche i ragazzi del gruppetto della scuola secondaria di primo grado che sono stati coinvolti attraverso la metafora del volo. A loro il compito di inventare dei personaggi alati, degli uccellini con delle caratteristiche a loro scelta: lunghe zampe, piumaggi colorati o quello che la fantasia suggeriva loro. L’alzarsi in volo, scoprire nuovi orizzonti, restare librati in alto nell’aria anche con il vento contro, sono alcune analogie che hanno caratterizzato la proposta laboratoriale.
Una seconda sfida è scegliere di accogliere tutto quello che il giorno del laboratorio porteranno con sé i ragazzi: è l’incognita che caratterizza la mia esperienza con loro. Ciascuno arriva con un suo “stare” in quel momento, un “prima” che entra nella sala e detta la modalità con cui quel ragazzo vivrà l’attività. Qualcuno arriverà sereno, entusiasta e aperto all’esperienza, qualcun altro mi guarderà da lontano perchè è troppo arrabbiato e ha bisogno di tempo per ritrovare la calma; poi c’è anche chi quel giorno consegnerà la malinconia, una malinconia muta e profonda che entra nell’anima e ti fa sentire impotente, uno “stare” che puoi solo accogliere.
La terza sfida è quella di dare grande fiducia ai ragazzi: progetti per loro il punto di partenza, gli fornisci strumenti ma le tappe del viaggio e il panorama finale sarà qualcosa che scoprirai insieme a loro.
Nell’ultimo incontro è stato proposto di fare un’attività tutti insieme: gli elaborati prodotti nei due gruppi sono stati assemblati trasformando quattro cartelloni in luoghi fantastici, abitati da personaggi colorati. Infine i ragazzi, in particolare il gruppo dei più piccoli, guardando quello che hanno composto tutti insieme, hanno immaginato degli avvenimenti per loro rappresentativi, ulteriore espressione di fantasia e un’occasione narrativa. E’ stato così valorizzato il contributo di ciascuno e contemporaneamente è emerso il valore dell’insieme: la diversità tra loro non è ostacolo bensì la ricchezza che ha reso possibile gli elaborati finali.

Se siete curiosi di scoprire cosa hanno realizzato dovrete aspettare la stampa dei calendari 2025, realizzati proprio con gli elaborati prodotti durante il laboratorio.

Michela Cella,
Grafica

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